Strutturare un’Area di Ricerca e Sviluppo per Enti Non Profit e Piccole-medie Cooperative Sociali spesso appare una chimera irrealizzabile; ma l’esperienza porta invece a considerare che questo oltre a non essere impossibile diviene una necessità in un mondo fluido come l’attuale
Il punto di partenza è un bisogno, attribuibile a diversi soggetti che spesso cerca di essere evaso in diverse modalità e in diverse aree dell’organizzazione in occasioni sporadiche o rimane nell’inespresso del singolo/equipe.
Il bisogno è un bisogno di innovazione. Un’idea, un nuovo progetto, un’intuizione per integrare l’esistente, una pista da seguire perché il territorio è carente, una richiesta specifica di investire in un nuovo settore perché ci sono clienti possibili……
È possibile pensare un nuovo contenitore dove questo materiale venga raccolto per essere filtrato, scremato, archiviato, documentato, sviluppato…prodotto?
Questo contenitore può essere l’Area Ricerca & Sviluppo che si pone in una fase intermedia dei processi produttivi dei servizi che vendiamo, investendo sulla creazione di una qualità aggiunta.
I soggetti promotori dei bisogni-stimolo sono i singoli operatori, le equipe, ma anche i gruppi organizzativi amministrativi come il cda, marketing, e così via.
Le funzioni dell’Area potrebbero essere legate alla valutazione di un potenziale di sviluppo rispetto all’input su alcuni criteri:
- Coerenza interna
- L’idea ha in sé una sostenibilità e una fattibilità tale per essere sviluppata
- Coerenza esterna
- L’idea confrontata con altre esperienze esterne (altre agenzie educative e/o centri di ricerca) dimostra sostenibilità e fattibilità
- Coerenza strategica
- L’idea è nel solco delle innovazioni strategiche definite dalle priorità del piano triennale di sviluppo
Dopo questa fase di Valutazione si dovrebbe inaugurare la vera e propria funzione di Sviluppo.
Infatti per diventare un prodotto trasferibile alle azioni di Marketing occorre :
- Progettazione
- Sperimentazione
Maggiore è il grado di innovazione dell’input maggiore è l’ammontare di risorse per questa fase. Quello che appare efficace è pensare che non basti ideare e progettare un nuovo intervento, ma che occorra anche che il team verifichi nell’azione il frutto della ricerca.
A questo punto si chiamano in gioco due possibilità:
- Ricerca fonti di finanziamento per avviare la sperimentazione
- All’interno del social network si trovano spazi per ampliare integrare costruire nuovi interventi dichiarando la “sperimentalità” dell’attivazione
- Ricerca di bandi di finanziamento specifici per l’innovazione
- Storno di risorse da progetti già avviati
- Sponsorizzazioni di privati
- Trial mode
- Con la committenza si offre un periodo di prova gratis del prodotto sperimentale e al termine si propone l’acquisto
In entrambe le soluzioni è evidente l’aggancio con Marketing per i finanziamenti e i rapporti con le committenze vecchie e nuove.
Al termine di questi fasi si avrà un output definitivo che avrà trasformato l’idea del bisogno di partenza in un prodotto d’intervento socio-educativo da piazzare nel mercato della rete.
Vedasi allegato nel Box dei Documenti
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