Tu ci puoi provare.
Ci puoi provare a fare programmazione a Giugno, a inviare formali richieste alla rete di enti e collaboratori a Luglio, fare incontri preliminari ad Agosto…
…ma…
….ma tutto si gioca per le tue attività sociali e culturali di un anno in una manciata di giorni a Settembre.
Quello di cui camperai per un anno intero si gioca con le risposte che ottieni in questi giorni.
C’è un atteggiamento elefantiaco che schianta le attività tra Giugno e Agosto a una velocità manco usassimo ancora i corvi e i piccioni viaggiatori per comunicare per poi psicoticamente trovarsi in una manciata di giorni di Settembre a correre come una gazzella inseguita da un leone.
E se stai fermo, muori.
Per cui cominci a fare “pressing”.
Chiami, mailizzi, stalkerizzi giorno dopo giorno per ridire esattamente tutto quello che avevi già detto a Giugno, siglato a Luglio e concordato ad Agosto ma…sul quale non si è deciso niente.
Ma non hai alternative, richiami, rispieghi, riprendi i documenti già pronti, li reinvii e incroci le dita.
Poi la gente si scandalizza se si creano dei problemi.
Se manca il personale.
Se non ci sono i fondi e le condizioni adeguate per attivare i percorsi.
Se la gente si frega a vicenda per un tozzo di pane.
Perchè il teatro e l’educazione vivono di tozzi di pane. Con il cavolo che altrimenti accadrebbe questo….
Venisse mai il dubbio che magari bisogna usare il tempo dell’anno in modo diverso?
No, mai. Meglio un pasticcone di “Oblivium” da 1 kg da ingurgitare a Giugno per risvegliarsi dal coma letargico il 1 settembre.
Io sono una schiappa a calcio, non ho né tecnica né classe. Ma una cosa come il “pressing” la capisco e se un tempo mi facevo delle riserve mentali a rompere le scatole alle persone ora non guardo più il pallone e punto alle gambe.
Non fate i finti tonti…sto per chiamare anche voi che non mi avete ancora risposto.
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